Page 5 - rivista_inossidabile_230
P. 5

IMPIANTI DI DEPURAZIONE                                                                        ALIMENTARE
 I lavori di recente eseguiti hanno avuto come oggetto l’adeguamento
 dell’impianto di depurazione in tre ambiti legislativi:  Unità CIP per il lavaggio degli
 Ÿ la normativa sulle emissioni in atmosfera;
 Ÿ la normativa sulla disciplina delle acque meteoriche;  impianti alimentari
 Ÿ la normativa sulla sicurezza ed igiene sul lavoro.
 È alla prima che qui ci riferiamo ed a seguito dell’emanazione della L.R.
 23/2015 (in vigore all’epoca di redazione del progetto in argomento),   S  Relativamente  alla  filiera  produttiva  utilizzati  agenti  chimici,  ad  esempio  l’acido
 che  ha  modificato  la  L.R.  7/1999,  la  Regione  Puglia  ha  inteso   alimentare, sono ben noti i vantaggi offerti dagli  peracetico, o acqua ad alta temperatura.
 regolamentare, con maggiore specificità, tutti i processi che danno   acciai inossidabili: grazie alle loro intrinseche  Le soluzioni impiegate possono presentare alti
 luogo  ad  emissioni  odorigene.  La  legislazione  fornisce  anche  la   caratteristiche, se impiegati in maniera corretta,  livelli di “aggressività” e/o essere caratterizzate
 definizione di “emissione odorigena”; questa può essere o puntuale   questi  materiali  vengono  scelti  poiché  non  da pH molto acidi o basici: anche per queste
 (emessa da una sorgente fissa attraverso condotte e portate note),   trasferiscono ai prodotti alimentari elementi in  applicazioni è necessario sfruttare ancora una
 oppure  diffusa  (prodotta  da  superfici  areali  solide  o  liquide  di   quantità tale sia da costituire un pericolo per la  volta le doti di resistenza alla corrosione degli
 dimensioni definite). Tale emissione viene definita come “scarico diretto   salute  umana,  sia  comportare  una  modifica  acciai  inossidabili.  Questi  materiali  infatti
 o  indiretto  da  sorgenti  puntuali  o  diffuse  dello  stabilimento/   inaccettabile della composizione dei prodotti  consentono l'utilizzo delle sostanze di lavaggio
 installazione  di  sostanze  in  grado  di  essere  percepite  dall’uomo   alimentari oppure un deterioramento delle loro  in  ricircolo  senza  incorrere  in  fenomeni  di
 attraverso il senso dell’olfatto, atte ad alterare le normali condizioni di   caratteristiche organolettiche.  corrosione.
 salubrità dell’aria e di costituire pertanto pregiudizio diretto o indiretto
 sulla salute dell’uomo, tale da compromettere le attività ricreative e gli
 altri usi legittimi dell’ambiente”.
 I contaminanti tipicamente presenti nell’aria rilasciata dalle stazioni
 degli impianti di trattamento delle acque reflue, possono essere trattati
 mediante diverse tecniche, a seconda che il trattamento sia biologico,
 fisico oppure chimico: i biofiltri, i filtri a carbone attivo e gli scrubber
 chimici, tutti sistemi facenti parte delle “Best Available Techniques”
 citate nel BREF (Waste Water and Waste Gas Treatment) e riportati dalle
 linee guida ARPA.
 Per il trattamento dell’aria esausta estratta dalle varie stazioni, si è
 optato per la tecnologia che si basa sul trattamento biologico dei flussi
 d’aria contenenti alte concentrazioni di composti ridotti dello zolfo,
 principali responsabili delle emissioni odorigene derivanti dalla linea
 acque e dalla linea fanghi negli impianti di depurazione acque. Il   È importante tuttavia, negli impianti alimentari,  I sistemi CIP qui riportati sono composti da vari
 sistema  previsto  si  compone  di  un  bacino  di  contenimento  del   ancora una volta al fine di non alterare le qualità  componenti,  tra  cui  pompe  centrifughe
 materiale filtrante, all’interno del quale è costretta a passare l’aria   del  prodotto  lavorato,  prevedere,  per  ovvi  dimensionate per garantire portata e pressione
 prelevata  dall’ambiente  da  trattare  e  al  quale  essa  è  convogliata   motivi,  degli  opportuni  cicli  di  lavaggio  dei  nel  circuito,  pompe  per  il  recupero  delle
 mediante  tubazione  inox.  Il  flusso  è  garantito  da  un  idoneo   macchinari.  La  pulizia  di  tutte  le  parti  che  soluzioni di lavaggio e pompe per dosaggio
 elettroventilatore  installato  a  monte  del  bacino  di  contenimento.   risultano a contatto con l'alimento (tubazioni,  delle soluzioni chimiche. Sono presenti inoltre
 Durante il passaggio dell’aria, la matrice filtrante è irrorata con una   raccordi,  pompe,  serbatoi,  ecc.)  sono  infatti  serbatoi con volumi tali da garantire il corretto
 soluzione necessaria all’attivazione dei processi di degradazione dei   requisiti fondamentali per ottenere un prodotto  funzionamento delle operazioni di lavaggio e
 composti odorigeni contenuti nell’aria. L’aria esausta trattata viene   privo di contaminazioni.   scambiatori di calore (a piastre, tubolari o con
 quindi espulsa a mezzo camino ed un sistema di raccolta e ricircolo   A  tale  scopo,  possono  essere  impiegati  riscaldamento  elettrico),  al  fine  di  portare  il
 assicura il reimpiego della soluzione all’interno del biofiltro.  particolari  sistemi,  definiti  con  la  sigla  CIP  fluido di lavaggio alla temperatura ottimale di
 Per  l’adduzione  dell’aria  esausta  agli  impianti  di  trattamento,  si   (“Cleaning-In-Place”), che possono effettuare un  processo.  La  macchina  è  completa  di
 impiegano estrattori centrifughi e, come detto, una rete di collettori di   lavaggio dell'interno di un'apparecchiatura di  strumentazione e quadri elettrici di controllo.
 acciaio  inossidabile  di  aspirazione  e  di  convogliamento  dell’aria   processo  senza  la  necessità  di  rimuovere  o  Realizzati su misura alle esigenze del cliente, a
 prelevata. Le tubazioni, realizzate in EN 1.4301 (AISI 304) con finitura 2R   smontarne i componenti.   seconda  delle  soluzioni  di  lavaggio  richieste
 (BA), hanno diametri e spessori variabili, rispettivamente dal DN 80 al   Generalmente, la pulizia degli impianti tramite  dall'applicazione,  gli  impianti  CIP  vengono
 DN 1000 e da 0,6 a 0,8 mm. Le condotte sono esclusivamente fuori   unità CIP viene effettuata in due fasi distinte: il  interamente realizzati in EN 1.4301 (AISI 304) od
 terra e si estendono per una lunghezza complessiva dei tratti rettilinei   lavaggio  e  la  disinfezione.  Il  lavaggio  è  in EN 1.4401 (AISI 316).
 pari a 325 metri circa, oltre a vari pezzi speciali realizzati ad hoc (curve,   composto dal recupero dei residui di prodotto
 pezzi a T e diramazioni).  mediante risciacquo con acqua per rimuovere

 I riferimenti agli articoli  lo sporco, da una successiva fase di pulizia con   I riferimenti agli articoli
 sono a pag. 15  detergenti  (acidi  o  alcalini)  ed  infine  da  un   sono a pag. 15
         risciacquo finale. Per la disinfezione vengono


 4  230                                                                                                    230  5
   1   2   3   4   5   6   7   8   9   10