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IMPIANTI DI DEPURAZIONE ALIMENTARE
I lavori di recente eseguiti hanno avuto come oggetto l’adeguamento
dell’impianto di depurazione in tre ambiti legislativi: Unità CIP per il lavaggio degli
Ÿ la normativa sulle emissioni in atmosfera;
Ÿ la normativa sulla disciplina delle acque meteoriche; impianti alimentari
Ÿ la normativa sulla sicurezza ed igiene sul lavoro.
È alla prima che qui ci riferiamo ed a seguito dell’emanazione della L.R.
23/2015 (in vigore all’epoca di redazione del progetto in argomento), S Relativamente alla filiera produttiva utilizzati agenti chimici, ad esempio l’acido
che ha modificato la L.R. 7/1999, la Regione Puglia ha inteso alimentare, sono ben noti i vantaggi offerti dagli peracetico, o acqua ad alta temperatura.
regolamentare, con maggiore specificità, tutti i processi che danno acciai inossidabili: grazie alle loro intrinseche Le soluzioni impiegate possono presentare alti
luogo ad emissioni odorigene. La legislazione fornisce anche la caratteristiche, se impiegati in maniera corretta, livelli di “aggressività” e/o essere caratterizzate
definizione di “emissione odorigena”; questa può essere o puntuale questi materiali vengono scelti poiché non da pH molto acidi o basici: anche per queste
(emessa da una sorgente fissa attraverso condotte e portate note), trasferiscono ai prodotti alimentari elementi in applicazioni è necessario sfruttare ancora una
oppure diffusa (prodotta da superfici areali solide o liquide di quantità tale sia da costituire un pericolo per la volta le doti di resistenza alla corrosione degli
dimensioni definite). Tale emissione viene definita come “scarico diretto salute umana, sia comportare una modifica acciai inossidabili. Questi materiali infatti
o indiretto da sorgenti puntuali o diffuse dello stabilimento/ inaccettabile della composizione dei prodotti consentono l'utilizzo delle sostanze di lavaggio
installazione di sostanze in grado di essere percepite dall’uomo alimentari oppure un deterioramento delle loro in ricircolo senza incorrere in fenomeni di
attraverso il senso dell’olfatto, atte ad alterare le normali condizioni di caratteristiche organolettiche. corrosione.
salubrità dell’aria e di costituire pertanto pregiudizio diretto o indiretto
sulla salute dell’uomo, tale da compromettere le attività ricreative e gli
altri usi legittimi dell’ambiente”.
I contaminanti tipicamente presenti nell’aria rilasciata dalle stazioni
degli impianti di trattamento delle acque reflue, possono essere trattati
mediante diverse tecniche, a seconda che il trattamento sia biologico,
fisico oppure chimico: i biofiltri, i filtri a carbone attivo e gli scrubber
chimici, tutti sistemi facenti parte delle “Best Available Techniques”
citate nel BREF (Waste Water and Waste Gas Treatment) e riportati dalle
linee guida ARPA.
Per il trattamento dell’aria esausta estratta dalle varie stazioni, si è
optato per la tecnologia che si basa sul trattamento biologico dei flussi
d’aria contenenti alte concentrazioni di composti ridotti dello zolfo,
principali responsabili delle emissioni odorigene derivanti dalla linea
acque e dalla linea fanghi negli impianti di depurazione acque. Il È importante tuttavia, negli impianti alimentari, I sistemi CIP qui riportati sono composti da vari
sistema previsto si compone di un bacino di contenimento del ancora una volta al fine di non alterare le qualità componenti, tra cui pompe centrifughe
materiale filtrante, all’interno del quale è costretta a passare l’aria del prodotto lavorato, prevedere, per ovvi dimensionate per garantire portata e pressione
prelevata dall’ambiente da trattare e al quale essa è convogliata motivi, degli opportuni cicli di lavaggio dei nel circuito, pompe per il recupero delle
mediante tubazione inox. Il flusso è garantito da un idoneo macchinari. La pulizia di tutte le parti che soluzioni di lavaggio e pompe per dosaggio
elettroventilatore installato a monte del bacino di contenimento. risultano a contatto con l'alimento (tubazioni, delle soluzioni chimiche. Sono presenti inoltre
Durante il passaggio dell’aria, la matrice filtrante è irrorata con una raccordi, pompe, serbatoi, ecc.) sono infatti serbatoi con volumi tali da garantire il corretto
soluzione necessaria all’attivazione dei processi di degradazione dei requisiti fondamentali per ottenere un prodotto funzionamento delle operazioni di lavaggio e
composti odorigeni contenuti nell’aria. L’aria esausta trattata viene privo di contaminazioni. scambiatori di calore (a piastre, tubolari o con
quindi espulsa a mezzo camino ed un sistema di raccolta e ricircolo A tale scopo, possono essere impiegati riscaldamento elettrico), al fine di portare il
assicura il reimpiego della soluzione all’interno del biofiltro. particolari sistemi, definiti con la sigla CIP fluido di lavaggio alla temperatura ottimale di
Per l’adduzione dell’aria esausta agli impianti di trattamento, si (“Cleaning-In-Place”), che possono effettuare un processo. La macchina è completa di
impiegano estrattori centrifughi e, come detto, una rete di collettori di lavaggio dell'interno di un'apparecchiatura di strumentazione e quadri elettrici di controllo.
acciaio inossidabile di aspirazione e di convogliamento dell’aria processo senza la necessità di rimuovere o Realizzati su misura alle esigenze del cliente, a
prelevata. Le tubazioni, realizzate in EN 1.4301 (AISI 304) con finitura 2R smontarne i componenti. seconda delle soluzioni di lavaggio richieste
(BA), hanno diametri e spessori variabili, rispettivamente dal DN 80 al Generalmente, la pulizia degli impianti tramite dall'applicazione, gli impianti CIP vengono
DN 1000 e da 0,6 a 0,8 mm. Le condotte sono esclusivamente fuori unità CIP viene effettuata in due fasi distinte: il interamente realizzati in EN 1.4301 (AISI 304) od
terra e si estendono per una lunghezza complessiva dei tratti rettilinei lavaggio e la disinfezione. Il lavaggio è in EN 1.4401 (AISI 316).
pari a 325 metri circa, oltre a vari pezzi speciali realizzati ad hoc (curve, composto dal recupero dei residui di prodotto
pezzi a T e diramazioni). mediante risciacquo con acqua per rimuovere
I riferimenti agli articoli lo sporco, da una successiva fase di pulizia con I riferimenti agli articoli
sono a pag. 15 detergenti (acidi o alcalini) ed infine da un sono a pag. 15
risciacquo finale. Per la disinfezione vengono
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